Dite che v'ho fatt' io dolcissimi miei lumi, che volete ch'in duol spietat' e rio e tacendo et amando io mi consumi, O mie luci serene fonti d'ogni mio bene, fonti delle mie pene, la vita vi fungete e poi la morte fete, meglio era morte non sperando vita, che, sperando pieta, perder la vita.