La violetta ch'en su l'erbetta apre al mattin novella di' non è cosa tutt'odorosa tutta leggiadra e bella? Sì certamente che dolcemente elle ne spira odori e n'empie il petto di bel diletto col bel de suoi colori. Vaga rosseggia, vag biancheggia tra l'aure matutine; pregio d'Aprile via piu gentile; ma che diviene al fine? Ahi, che'n breve hora come l'Aurora lunge da noi sen vola, ecco languire, ecco perire la misera viola. Tu, cui bellezza, e giovinezza oggi fan si superba; soave pena, dolce catena di mia prigione acerba: Deh con quel fiore consiglia il core tu la sua fresca etade. Che tanto dura l'alta ventura di questa tua beltade.