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A caso un giorno mi guidò la sorte



Andrea Gabrieli - A caso un giorno mi guidò la sorte - текст песни (слова)

A caso un giorno mi guidò la sorte
 In un bosco di quercie ombroso e spesso,
 Ove giacea un pastor ferito a morte,
 Che la sua Ninfa in sen se l'havea messo.
 La giovane gentil piangea sì forte
 Sopra'l suo amante, che l'amante istesso,
 Ancor che la suo piaga era mortale,
 Piangea il pianto di lei, più ch'il suo male.
 
 Vaga d'udir, come ogni donna suole,
 E per veder che fine avea la cosa,
 In un cespuglio, ove appena entra il sole,
 Dagli occhi d'ambedue ne stetti ascosa.
 Il Pastor nel formar delle parole,
 E'l pianto de la Ninfa dolorosa
 Parea che intorno l'aria e le contrade
 Facesser lacrimar per la pietade.
 
 Con quel poco di spirto che gli avanza,
 Non mi duol il morir, dicea il Pastore,
 Purche dopo la morte abbi speranza
 Di vivere alcun tempo nel tuo core:
 Dicea il Ninfa, come avrà possanza,
 Di vivere un de' due, se l'altro more?
 S'io vivo nel tuo petto, e tu nel mio,
 Come, morendo tu, viver poss'io?
 
 Mentre ch'ella le piaghe va sciugando,
 A quel de' suoi begli occhi il pianto beve,
 O caso troppo lagrimoso, quando
 Il ferito Pastor pur morir deve,
 Veggio la bella Ninfa andar mancando
 E cader morta; per finir in breve:
 Rimasero ambidue morti in quel suolo,
 Che l'una uccise il ferro, e l'altro il duolo.   
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