Ite, rime dolenti, al duro sasso, Che'l mio caro thesoro in terra asconde, Ivi chiamate chi dal ciel risponde, Ben che'l mortal sia in loco oscuro e basso. Ditele ch'i' son già di viver lasso, Del navigar per queste horribili onde; Ma ricogliendo le sue sparte fronde, Dietro le vo pur così passo passo, Sol di lei ragionando viva e morta, Anzi pur viva, et or fatta immortale, A ciò che'l mondo la conosca et ame. Piacciale al mio passar esser accorta, Ch'è presso omai; siami a l'incontro,e quale Ella è nel cielo a sé mi tiri e chiame. Canzoniere 333