Perch'io veggio et mi spiace, che natural mia dote, a me non vale ne mi fa degno d'un si caro sguardo sforzo mi d'esser tale qual a l'alta speranza si con face, et al fuoco gentil, ond'io tutto ardo s'al ben veloce et al contrario tardo dispregiator di quant'il mondo brama, per solicito studio posso farmi potrebbe forse aitar mi, nel benigno giuditio una tal fama, certo il fin de miei pianti, che non altronde, il cor doglioso, chiama vien da begli occhi al fin dolci tremanti ultima speme di cortesi amanti.