Cantai, or piango, et non men di dolcezza del pianger prendo che del canto presi, ch'a la cagion, non a l'effetto, intesi son i miei sensi vaghi pur d'altezza. Indi et mansüetudine et durezza et atti feri, et humili et cortesi, porto egualmente, né me gravan pesi, né l'arme mie punta di sdegni spezza. Tengan dunque ver' me l'usato stile Amor, madonna, il mondo et mia fortuna, ch'i'non penso esser mai se non felice. Arda o mora o languisca, un piú gentile stato del mio non è sotto la luna, sí dolce è del mio amaro la radice. Canzoniere, 229