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Hegel (Album)



Lucio Battisti - Hegel (Album) - аккорды

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Hegel (Album)
Lucio Battisti
[ Предположительная тональность: C ]

		   From gloryar@hotmail.com Sat Dec 12 16:22:56 1998
Dedicato a
GLORIA GUTIERREZ





ALMENO L'INIZIO
HEGEL
TUBINGA
LA BELLEZZA RIUNITA
LA MODA NEL RESPIRO
STANZE COME QUESTA
ESTETICA
LA VOCE DEL VISO
ALMENO L'INIZIO

D          Em        Bm        (x4)
Em         D         Do7+    (x2)

         D                                                Em
   Bm
Alla fine ci trovammo in un bel posto e lì capimmo perché c'erano stati
chiesti
                    D
Em        Bm
Gli occhi in prestito. Per il loro particolare colore fai tu quale che ora
è l'iride delle finestre.
        D                                                      Em
                     Bm
Alla fine ti fu chiaro perché quel gran parlare della tua bella conchiglia
auricolare
                      D                                Em
             Bm
E quel solleticare. Eccoli i padiglioni i disimpegni la chiocciola i
vestiboli ecco la stanza.
           Em                D       Do7+             Em
    D       Do7+/9
E tu entrasti perché c'era tutto e tutto a oltranza i tuoi comportamenti e
le reazioni
           Em         D                      Do7+       Em
      D            Do7+
Le tue belle presenze e gli abbandoni le carezze in cambio delle tue
carezze
   Em              D          Do7+/9       D
   Em
E le scontrosità le irritazioni. C'era anche qualcuno che ti diceva è tardi
                      Bm
     D
Dobbiamo andare e tu dicevi no io voglio ancora ancora io mi voglio mi
voglio rivedere
Em         Bm                                                        Em
            D                      Do7+
E se non tutta almeno l'inizio. Che cosa avresti fatto per sentirti un po'
più sola
  Em              D          Do7+/9   Em                   D       Do7+
 Em        D    Do7+
E per dolcemente navigare               sul dorso o sul tuo petto e fare
una capriola
Em           D      Do7+/9    C            Em7                    Am
              F                   C     Sol
Che ribaltasse il cielo.          Lì c'eran tutti predisposti i baci
asciutti e meno e tutti i desideri
              C              Em7      Am                        F
             C        Sol
E le istintive applicazioni di te eran montate ad arte accanto al tuo
profilo
                              C              Em7                Am
                   F                      C           Sol
Vicino a ogni tua parte. E tu dicevi ancora un altro poco e se non tutto
almeno un po' d'inizio.
C                        Em7           Am     F               C
Sol    C               Em7            Am
Fare si può fare ed anche disfare       ma è un impalcatura.      Dipende
da chi sopra ci sale.
    F               C            Sol             C         Em7    Am
           F          C              Sol
 E tu dicevi ancora un poco e se non tutto e se non tutto
        almeno l'inizio.

D      Em      Bm     (x2)

    C9                                                   Bb
E tu una volta su osservi la tua stanza.      Tu la tua nella quale oltre
il disfare e il fare
F       Lab(6)           (4+) (6)                            (4+)
             B delineano cose appena appena verosimili.
C                        Em7                           Am
  F                C             Sol
Con ciliegie passeggere e grappoli appannati d'uve segrete e nere dalle
pelli boriose e fini
              C       Em7                       Am
F                    C            Sol
Perché tu che ti senti alle volte una mandria possa indire turchini
selvaggi festini.
                             C  Em7         Am                 F
       C         Sol
Con curvi cieli estivi      che scendono come coperchi su te che bollivi.
             C             Em7            Am                   F
     C    Sol
Con i freschi provvisori che soffiano sotto i cuscini e tu li assalivi
C           Em7                 Am      F                C
Sol
Con gli abbracci e le guance        giaciute con l'equatore
     C         Em7  Am                    F        C         Sol
                C     Em7    Am
Perché di te già cibata non è di calore che hai bisogno ma di un orgoglioso
refrigerio.


D             Em          Bm        (x3)



HEGEL


F         Em        F           Em


    Am                                              Em       Fa7+
      Sol F                         Em             F       F6
Ricordo il suo bel nome Hegel Tubinga ed io avrei masticato la sua tuta da
ginnastica.
   Am                                   Em             Fa7+
                 Sol
Il nome se lo prese in prestito dai libri e fu come copiare di nascosto
     F                                    Em                    F
Sol          C     D
Fu come soffiare sul fuoco.
    Do2            Sol  (4)  Sol  D                   Do2
Sol (4)   Sol  D
Catastiche scolastiche perché quando tutto è perduto non resta che la
cenere
                 Do2               Sol (4)     Sol   D
L'amore e lei nel suo bel nome era una Jena.
              Do2        Sol      (4)    Sol     D            Am
                      Em
Chi di noi il governato e chi il governatore son fatti che attengono alla
storia.
      Fa7+                                     Sol
 F                                          Em           F        Sol
     C      D
Chi fosse la provincia e chi l'impero non è il punto           il punto era
l'incendio.
Do2              Sol   (4) Sol  D                      Do2         Sol (4)
     Sol   D
Erano gli esercizi obbligatori estetici le occhiate di traverso e tu
guardavi indietro
Do2               Sol  (4)       Sol  D            Do2            Sol (4)
 Sol    D
C'eravamo capiti capiti all'inverso.  Ci diventammo leciti per questo.
                                               Am
    E                              F                C            Sol
D'altronde e d'altro canto. A volte essere nemici facilita. Piacersi è così
inutile.
      Am                                    E
F             C                Sol
Un bacio dai bei modi grossolani sfuggì come uno schiaffo senza mani.
Do2                  Sol (4) Sol      D          Do2            Sol (4)
  Sol    D
Talmente presi ci si rese         conto d'essere un'allegoria soltanto
quando
          Do2                Sol        (4)        Sol  D      Do2
      Sol     (4)       Sol
Ci capitò di dire indicando il soffitto col naso di dire noi due
   D                                             Am         Em
Fa7+        Sol           F           Em           F
E ci marmorizzammo
Am                            Em     Fa7+                             Sol
   F                                       Em
F      F6
    A corda tesa amò l'arco      e la tempesta la schiuma         il cuore
amò se stesso       ma noi non divagammo.
Am                                              Em    Fa7+
          Sol     F                            Em            F
F6
L'animo umano è nulla se non è    una pietra da scalfire ricavando i
capelli e il suo bel piede.
F
Era la collisione il primo scontro epico perchè non scritto ma cavalcato a
pelo
Em
Ed ognuno esigeva la terra dell'altro le mani la terra la carne e il
terreno.


F             Em                F                Em       (x3)












TUBINGA


F      C       Sol       Sol9          (x4)             Am

                  F             C                     Sol  F Sol
        F              C                Sol  F  Sol
Da qualche tempo e recente anche l'antico.                       Il disco
del discobolo è cromato.
         F         C            Sol  F Sol                   F
       C           Sol  F Sol
Nella testa di Seneca si sente                il motorino di un frullatore.
            F             C     Sol  F Sol                    F
    C                     Sol  F Sol
Nelle piramidi continuamente                             scatta un
otturatore.
       Am
E in te Tubinga in te non c'è un juke-box e non un tostapane.
               F      C                Sol        F      Sol
          F     C              Sol  F Sol
Tu mi risparmi d'essere testimone antico e recente delle istruzioni lette
attentamente.
              F             C            Sol  F Sol                F
      C         Sol  F Sol
Non un tasto in comune non un percorso passando per bi e ci dalla a alla
di.
     F        C            Sol    F  Sol                 F
   C     Sol        F           Sol
Non un cablaggio non una connessione. Non la contemplazione nemmeno
l'esperienza.
      F        C      Sol    F     Sol           F                   C
                Sol    F    Sol
Ma una delicata leggera confusione perché mi sfugga come una stoltezza
      F                C      Sol  F Sol               F     C
Sol  F Sol                Am
L'invocazione a te mio generale mia generalessa.                    E al
posto del carattere.
                                                        F
E al posto del carattere mia cara poniamo una tempesta caso esterno
      Am                                                           La4/9
                                  Am
Un alto mare che i giorni i mesi e gli anni inseguono e non possono
afferrare.
            F       C            Sol    F      Sol               F
   C           Sol       F  Sol
Io decorato di passamanerie come un divano per dirti siediti distendi le
tue gambe
        F           C             Sol  F Sol     F        C
  Sol  F Sol              F           C             Sol  F Sol
Ed usura il tessuto col tallone poi dormici su che quando ti svegli
        parlandoti di me ti dirò egli.
          F                   C        Sol  F Sol                  F
C         Sol  F Sol
Egli è qui. E' qui ed ora non ti dirò altro. Non parlerò di stili e di
reliquie.
                 F             C                 Sol  F Sol
Am
Tutto è recente come uno squillo di sveglia.             A data più vicina
è un dormiveglia.
      Sib-4/7
E al posto di cose ci sono le cose. Poniamo le cose esaurite le stesse.

                                    Am      Sol  F Sol         Sol F Sol
E dopo le stesse mettiamo le cose se le medesime vanno esaurendo.
               F           C             Sol  F Sol               F
                  C          Sol  F Sol
Un bel poligono al posto della stella         e nel quadrato il tondo
andando bene.
              F             C         Sol  F Sol
 F          C      Sol  F Sol
Nel coraggio di Achille le rotelle                     per fare l'orlo alle
pastarelle.
            F                 C    Sol  F Sol                         F
                   C                     Sol  F Sol
E supplicante l'immagine è morente            narciso e dalia e insetto
galleggiante
            F       C            Sol  F Sol                      F
       C                     Sol  F Sol
Come pasto rimastica le spente                   nature morte
virtuosamente.
       F    C    Sol  F Sol               F     C  Sol  F Sol
F  C          Sol  F Sol   F    C  Sol F Sol
Ahi                       c'è qualcosa che cade
  e                     una cosa sta su.
       F    C    Sol  F Sol                   F     C  Sol  F Sol

Ahi                       c'è del chiaro e del bruno c'è
             F                   C         Sol  F Sol
          F                          C           Sol  F Sol       F  C

C'è una cosa chiusa in sè fa un rumore un po' tacito. Sembrerebbe il
sussurro dell'acqua.
F    C    Sol  F Sol               F     C  Sol  F Sol       F  C
       Sol  F Sol   F    C  Sol F Sol
Ahi                       c'è qualcosa che odora
una                 profumo non ha.
F    C    Sol  F Sol               F     C  Sol  F Sol       F  C
       Sol  F Sol   F    C  Sol F Sol
Ahi                       c'è del grande e del piccolo.
F                   C         Sol  F Sol                              F
                         C           Sol  F Sol       F  C
Una c'è fintantoché  ce n'è un'altra che mormora. Sembrerebbe il sussurro
dell'acqua.
           F    C    Sol  F Sol               F     C  Sol  F Sol
  F  C          Sol  F Sol   F    C  Sol F Sol
Ahi                         c'è qualcosa che chiude
         una  schiude una resta dov'è
           F    C    Sol  F Sol               F     C  Sol  F Sol
  F  C          Sol  F Sol   F    C  Sol F Sol
C'è                         dell'asciutto e dell'umido
F                   C         Sol  F Sol                              F
                         C           Sol  F Sol       F  C
Nelle cose cosicché piatte l'une altre ripide. Sembrerebbe il sussurro
dell'acqua.
LA BELLEZZA RIUNITA



A


                          La2                         Re7+
        La7+             C    Re2
E apparisti vestita e più carpita da me più che tu non lo fossi.
                   La2                                Re7+
          La7+             C    Re2
Misurarti la vita mi pare proprio che sia tutto quello che posso.
                        La2                        Re7+
La7+             C    Re2
A bellezza riunita a più difesa di sé mi dicevi "sospira".
           La2                                                 Sol
              D                       C       D9
Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio la totale pienezza di te
       La2                                                          Sol
                 D                                         C
  Re2
Dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa del sinistro
mista alle piegature e declinava.
        Bm              Sol                Bm             C         Re2

Di te     in te stessa l'attività assoluta
La2                                                   Bm
          Sol                    Bm          C    Re2
Era una lotta contro la natura che è            dimessa al vento succube
alla furia.
       La2
Ma tu non soccombevi eri impennata sulla tua forma finita e creata.

Re2       Sol7+     A       C     Re2      (x2)          E           C
    D        E        C       D9      (x2)

      La2                                                     Sol
D                                                           C     Re2
E la tua finitezza superavi sapendo di te stessa non solo di convessa di
concava di cava
  La2                                                Sol       D
                                                C        Re2

Umana pelle umana. E la realtà finiva e il vero cominciava. Certo imbruniva

     La2
ma imbruniva fuori. All'interno i colori erano luci spente umiliate dalla
tua bocca ponente.

Re2       Sol7+     A       C     Re2      (x2)           E           C
     D        E        C       D9      (x2)


                             La2                                   D7
             La7+         C     Re2
Dopo un po' si vedeva soltanto quello che può perdonare la vista.
                     La2                                   D7
           La7+         C     Re2
E scoprire le gambe fu qui la tua miglioria per distinguere meglio.
                                   La2
D7                              La7+         C     Re2
Ogni tuo gesto è compreso in tutto quello che sa         di te stessa quel
gesto.



















LA MODA NEL RESPIRO



Am                Sol  F            Dm       (x2)



     Am                             Sol            F
Dm   Am                       Sol       F
A moda è generosa pensi cade più docile delle mura più facile dei bastioni
ai tuoi piedi sciolta la chiusura.
Dm    Am                                    Sol  F
     Dm  Am                Sol   F                      Dm
Dici i Greci e pensi sono pieghe               son colori i Fenici e i
Macedoni fibbie intimi i Latini.

La-4             Sol   F 7+            Dm    (x2)

     Am                                Sol               F
      Dm    Am                         Sol         F
A moda è generosa pensi meglio di un pugile si risolleva più agile perde i
sensi crolla in pezzi senza alcun patema.
Dm    Sol                                     Am7
          F                                                            Sol
Dici i sogni e pensi ai bottoni         son asole i risvegli e gli scolli
effusioni e spacchi gli sdegni.
         Am                                   Sol           F     Dm Am
                                              Sol          F           Dm
E chi teme la moda è immerso in essa comunque e d'essa intriso come un
cardo dal gambo reciso.
   A                                               Sol
                D                                 Am   Sol
               D
E dici è molto comoda se esclude sempre di presentarsi in figure intagli
forme e positure immediatamente tutte nude.
    A                                                         Sol
                    D
Così che quando passa questo eccesso ci pare non avere perso nulla
                                          Am         Sol
                    D
ci pare non avere perso il tempo che la nudezza sbriciola e maciulla.
A                                               Sol
                 D                                                 Am
Dici la via di mezzo ecco la via quella percorsa dai ragazzi alteri che
vanno a divertirsi nei misteri
       Sol
               D
Spiegabili perché non intralciati dai cupi sedimenti dei passati.
     La-7/9
  La7+/9
E dici il mezzo giro quello che va di moda dei tuoi fianchi
La-7/9                                  La7+/9
             Sol7+                                              Re7+
gli occhi totali come elianti la spossatezza semplice formale ed un
rilassamento collegiale.
                                     Bm                              Sol
                   Bm
Come se intorno a noi        in curvi corridoi           i disciplinatori
  La-7/9
     La7+
Le studentesse e gli studenti rapinatori del momento d'oro
         La-7/9
La7+                            Sol7+
           Re7+
Consumassero un lusso di moine un rimandare sempre all'anno dopo  frenetici
in un ballo senza scopo.
                                 Bm
            Sol                                                     B
Noi nella stanza accanto        e la moda cambiava nel respiro       il
nostro che cambiava ogni tanto.
















STANZE COME QUESTA



Dm                    Bb     C     Bb                           Dm
C                          Bb    (x2)


       Dm                                                 C    Bb
                                       Dm      C
     Dm  C  Bb
Prendiamo una carrozza anacronistica aggiornandola in quanto inesistente.
        Saliamo alla sua guida
     Dm                                        C  Bb
                   Dm       C
     Dm  C  Bb
Di redini di lacci se ne trovano di legami tra noi di dolci bende.
Bardiamo un animale a caso il cuore
       A
                       Am7              Dm              C    Dm
Dai fianchi pretenziosi da roano. Ecco che trotta. Che ci prende la mano.
     C                 Sol                         C
Sol                     C        Sol              Am  Sol
Abbiamo visto le regge dietro le inferriate e le foreste nere e le campate
non so di quanti ponti.
      C                             Sol               C             Sol
                     C               Sol                       Am Sol
Ho visto la tua nuca ad Alessandria e poi me lo racconti se ci sei mai
stata se ti senti ti sentivi osservata.
                Dm                    C Bb                       Dm
   C           Dm  C
Il posto è qui. E' qui quel lavorio dell'erba simile al pensiero
              Bb         Dm                     C        Bb
       Dm      C             Dm  C
Che contiene nel vello quell'orma del tuo corpo ed uno stelo sconvolto
                                  Bb
                                      C6
Dal tuo gomito che avrebbe dimenticato d'essere carnale per non
dimenticarlo in generale.
                         Dm                   C  Bb
Dm         C                               Dm        Am7
Qui si incavano      senza corpi a pesare le nostre impronte a muoversi a
sedere.
            Bb        Dm                C   Bb                 Dm
C                       Dm     Am7
Vedi là      vedi là e gli occhi saltano come chiaro e pupilla capinere.
C                                   Bb
              Ci sono posti al mondo dai quali non c'è fuga.
                     C6                                       Bb
                                                              C
Dm
Stanze come questa nelle quali restano le nostre rappresentanze i nostri
uffici doganali.
                                 C   Bb                            Dm
       C6                                   Dm       Am7     Bb
Dove noi veramente               ci impieghiamo       avviluppati in teneri
sofismi
    Dm                      C       Bb                      Dm
C6                               Dm
Cavilli di permessi        arzigogoli tropismi       nella nostra
direzione.
Am7                                                 Bb      A
Una frontiera è fatta di due righe. E      bastavano le dita di una sola
mano
        Am7   Dm                        C   Bb   Sib7+
    C6            C                             Am7
Mandata avanti in viaggio e l'altra le                  farà da testimone
                   si può vedere tutto
      Bb    Dm                  C       Bb       Sib7+
              C6          C        Dm        Am7
E fermamente se di due righe è fatta                     facciamo la
frontiera
               Bb            A
Dove passa fauna e flora straniera.


Am7                                     A        (x3)
A                                         Am      C












ESTETICA



D              Re2           D          Re2          (x2)


           D                          Em                         Re7+
                        Sol                        A
E' successo quello che doveva succedere. Ci siamo addormentati perché è
venuto il sonno
    D                      Em                           Re7+
           Sol               A
A fare il nostro periodico ritratto. E per somigliarci a noi più che noi
stessi
                   E                           Sol#-
    E              Sol#-                                             E
Ci vuole fermi che appena respiriamo e mobili ogni tanto come un tratto
sicuro di matita. Ecco che siamo
                Sol#-                 Sol#dim                      Fa#-
              Fa#dim                     Mi2
A viva immagine di una distilleria abusiva che goccia a goccia secerne
puro spirito.

    Sol                                   Bm
Noi dietro una colonna ridevamo per l'aneddoto e ci contrastavamo
amabilmente
     Dm                           E       Do7+
 Re6/9
Su aria fiato e facoltà vitale sul brio d'intelligenza sull'indole
sull'estro
Do7+                              Re6/9  Sol
Bm              Dm                          E
Soffio refolo vento e venticello sull'essenza sulla soluzione sul volatile
e sulla proporzione
    Do7+                          Re6/9         Do7+           Re6/9
Sul naturale e sul denaturato.
   D                                 Em                      Re7+
                Sol             A
E poi sulla fortuna. A fortuna non c'entra quando una cosa per terra si
posa.
   D                                     Em
E vale sia per l'estetica che per l'allodola.
   Re7+                  Sol       A            E
Sol#-                          E
E lui continuava a ritrattare. A ritrattare quindi. E la reale e doppia
fisionomia nostra
            Sol#-                                   E            Sol#-
Spariva via come una coppia annoiata di visitatori da una mostra.
     Sol#dim                       Fa#-      Fa#dim
   Mi2
Noi dietro le sue spalle                  ridevamo per l'aneddoto
mimetico drammatico faceto ditirambico e
Sol                                                  Dm
                 E
Ci contrastavamo amabilmente sul verde rosa e viola del pensiero
    Do7+                         Re6/9                              Do7+
                                  Re6/9
Su mente giudicante su lampo e riflessione e sul limpido  e il cupo e il
commovente
Sol                                     Bm            Dm
            E
Su coscienza e su allucinazione sulla celebre cena e gli invitati
   Do7+                        Re6/9            Do7+           Re6/9
Colori che divorano colori.
D                                   Em                       Re7+
           Sol                   A           D
Se lo spirito s'eccita per caso esilarando oppure ardendo bruciando
bruciando.
   Em             Re7+                        Sol             A
E chi dei due ha le parti fredde cercando le tue.


E         Sol#-      E      Sol#-     E      Sol#-       Sol#dim
Fa#-       Fa#dim

E           Mi2          (x4)             E





LA VOCE DEL VISO

D              D                    Sol                            La4
        Per insignificanti movimenti tanti e tanti il volto è tutto
   D                                    Sol
    La4
E tutto sta raccolto sopra il tuo bel volto. Lingua che sei straniera
   D                                          Sol
          La4
E non si sa se vuoi che io ti distingua dalla mia o se mia lingua ti finga.
                        Sol                                              A
Bocca di gradazioni intera gamma dalle predilezioni alla maniera amara.
                            D                                 Sol
                       La4
Bocca che mi sei cara appena appena schiusa quando armatura in te
                       D                          Sol
 La4
Quella fessura è un dissuadendo le svariate forme labili d'espressione
             Sol
    A
Per tentativi ed approssimazione. Ed il tuo volto è tutto nel momento in
cui
                                          Sol
                                             A
Passando sopra alla tua immagine della quale è troppo facile dire che in
superficie
               D                       Sol
     La4                        D                              Sol
Affiori l'anima passando sopra alla tua immagine invece     Ci si vede
intraducibile l'estraneità al lavoro.
                    La4                          Sol
   A
Ché il volo è tutto ma non è del corpo al quale pare unito.
   D                 Sol       A         D         Sol          A   D
               Sol      A      D        Sol     A
Il corpo contentando il senso della nutrizione e il viso l'ascensione
l'assolvenza dell'inappetenza

D                 Sol       A         D         Sol          A   D
            Sol      A      D        Sol     A

         D                  Sol        A    D                  Sol
A      D        Sol      A           D
Perché un bel volto bello se lo si può guardare è un disimparare del mondo
questo e quello.

D                 Sol       A         D         Sol          A   D
            Sol      A      D        Sol     A

D            Sol   A      Sol
        A
             Così ci s'innamora di un viso in cui l'estraneità lavora.
                                           Sol
                                    A
Il corpo segue come un testimone casalingo e familiare di questa
apparizione
            D                                Sol
      La4
In su la cima. Quest'opera sensibile il tuo volto che si manifesta
                                D                              Sol
       La4
ed è oltre l'ordine della natura. E come tutti i portenti tende a
scomparire
                        Sol
                                                  D
più cerchi di tenerlo a mente e nelle spire dei ritrovamenti portentosi.
       D                    Sol  A      D     Sol       A    D
 Sol   A     D     Sol
E la voce del viso allora nemmeno ricorre ai miracoli
A        D                   Sol   A   D        Sol  A  D
Sol     A      D      Sol       A
Non un riso un pianto non una smorfia densa d'oracoli.
           D                Sol            A        D       Sol
A       D       Sol     A      D       Sol        A
Ma dà senso quella voce a un solo volto che sotto il            mio
D           Sol   A D                 Sol  A    D      Sol     A
D
Rotola si ferma freme alle mie mani preme
   Sol           A        Sol
    A
Perché lo riporti in cima in vetta al suo sistema dei piaceri.
                     D                  Sol                       La4
Secondo un canone un precetto ed una disciplina
                                 D                                  Sol
                   La4
Che inumidisce i capelli e per discrezione stende un velo di madore sulla
pelle.
                             Sol
   A
Ti spadroneggia allora il tuo godio disincantato in quanto più è restio
                        Sol
             A
Al racconto lenitivo al riassunto giulivo. E non è riso appunto
                                    D                                  Sol
                     La4
E non è il pianto il tuo      perché racconto è il riso e pianto il suo
riassunto.
                D                          Sol
La4                             D      Sol      A    (x16)
D
Sul viso la sintassi non ha imperio non ha nessun comando.


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Giovanni Marco Nicolazzo
Bologna (it)
shamzepo@tin.it

Lucio Battisti - Hegel (Album) - ноты

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