O infausti habitator del ciec' Averno le mestissime mie querel' udite fuor de profondi eterni orrori'uscite, e correte al mio pianto al duolo interno, piu aspr'entro'l mio cor pene io discerno, che non ha piu la tormentosa Dite. Spirti d'Abisse dunque a me venite, se bramate habitar novell'inferno.