I tuoi capelli, Philli, in una cistula serbati tengo,e spesso quand' io volgoli, il cuor mi passa una pungente arristula. Spesso gli lego, e spesso oime disciolgoli, e lascio sopra lor quest' occhi piovere, poi con sospir gli asciugo, e'nsieme accolgoli. Basse son queste rime, e sili, e povere: Ma se'l pianger in ciel ha qualche merito, dovrebbe tanta fè morte commovere. Io piango, o Philli, il tuo spietato interito, e'l mondo del mio mal tutto rinverdesi. Deh, pensa prego, al bel viver preterito, se nel passar di Lethe amor non perdesi.