Cupo è il sepolcro e mutolo; Tema il suo margo infonde: Una regione incognita In fosco vel nasconde. Tace là dentro il cantico Dell'ussignol : le rose Dell'amistà non toccano, Che le sue zolle erbose. Invan l'afflitta vedova Il seno, il crin si offende: Dell'orfanella il gemito Al fondo suo non scende. Pure ivi è sol la stabile Calma, che l'uom desia: Guida alla vera patria Sol quella cupa via. Povero cuor! Dai turbini Sommasso ognor quaggiù, Solo ritrova requie Quando non batte più.