Vestiva i colli e le campagne intorno la primavera di novelli onori e spirava soavi arabi odori, cinta d'erbe, di fronde il crin adorno, quando Licori, a l'apparir del giorno, cogliendo di sua man purpurei fiori, mi disse in guidardon di tanti ardori: A te li colgo et ecco, io te n'adorno. Così le chiome mie, soavemente parlando, cinse e in sì dolci legami mi strinse il cor, ch'altro piacer non sente: onde non fia già mai che più non l'ami degl'occhi miei, né fia che la mia mente altra sospiri desiando o chiami.