Una placida'auretta gia per herbetta suavemente spira. Che certo'e quella con che la bell' Aurora'l caro Cefalo sospira. E quella con ch'e l'hora ne'accen'ancora del suo vicino lume. E che sia vero gia parm'il nero della notte veder che si consume. Anzi pur certo veggio e non vaneggio ch'ella gia'in Oriente. Ha fatto'il cielo col suo bel velo e di porpora'e d'or tut-ta lucente. E gia desti'ha gli'augelli che lieti'e belli fuor de lor ni di'ombrosi. Dal Pin del Moro e dall' alloro l'honorano color canti'amorosa.