Fra questi sassi e luoghi aspiri e selvaggi, ove del Sol non ponno contrar'i raggi, a questi faggi sforgaro il mio duolo, poi ch'io son solo. Poi ch'io son solo, e tu crudel non senti, il pianger mesto e i duri miei lamenti, ma questi venti poi per lor mercede, ne faran fede. Ne faran fede e porteranno il pianto, per l'aria intorno, doloroso tanto, scemando al quanto la passion ch'io porto, deh foss'io morto. Deh foss'io morto, che per voi servire, provo un dolor ch'avanza ogni martire, cercando di morir di passo in passo, di sasso in sasso. Di sasso in sasso, e d'un in altro loco, mi stroggo come cer'appresso il foco, passando a poco a poco i fiumi e i fonti, le selv'e i monti.
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