Misera, non credea ch'a gli occhi miei Potessi in alcun tempo esser noioso. Or cieca farmi volentier torrei Per non vederti, e riguardar non oso. Oimè de' lumi già sí dolci e rei Ov' è la fiamma? ov' è il bel raggio ascoso? De le fiorite guance il bel vermiglio Ov' è fuggito? ov' è il seren del ciglio? Ma che? squallido e scuro anco mi piaci, Anima bella, se quinci entro gire, S'odi il mio pianto, e le mie voglie audaci Perdona il furto e'l temerario ardire: Da le pallide labra i freddi baci, Che più caldi sperai, vuo' pur rapire; Parte torrò di sue ragioni a morte, Baciando queste labra esangui e smorte.