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Leva l'ancore



Francesco Cavalli - Leva l'ancore - текст песни (слова)

Recitative : Mercurio
 
 Enea, che fai, che pensi? Enea tu dormi?
 L'incenerita Troia omai ti desti
 l'imperatrice Italia i tuoni appresti,
 onde abbian fine i tuoi letarghi enormi.
 Giove dio delle cose a te mi manda
 perch'io sgridi i tuoi falli, i tuoi furori,
 alla mensa degli ozi, e degli amori
 hai trangoiata una mortal bevanda.
 Lascivia folle, e smoderato affetto
 effeminaro il brando tuo feroce.
 Tu non rispondi no? scampa tua voce
 a seppellirsi entro all'avel del petto.
 Tu quel troiano, tu quel pio, quel forte,
 che di gloria alla cote aguzzò l'armi,
 che fu decoro ai bronzi, e pompa ai marmi,
 e per trionfo incatenò la morte.
 Or imbelle guerriero, e drudo vile
 le libidini stanchi, e 'l nome guasti,
 e obliati i militar contrasti
 soffri in brutto sudor giogo servile.
 Ascanio il tuo figliuol, che in sé racchiude
 de' posteri gli scettri, e le corone,
 fraudato oggi vien per tua cagione,
 e l'error tuo le di lui glorie esclude.
 Non affetto di padre, o di monarca
 ti chiama a comandar province, e mondi;
 dai ciechi abissi, e dagli orror profondi
 a luminoso porto or meco varca.
 Arma il cor di fortezza, e ti rammenta,
 ch'altrove il ciel l'altezze tue destina,
 tronca il filo agli indugi, alta ruina
 già ti s'appresta, se tua fuga è lenta.
 
 Aria : Mercurio
 
 Leva l'ancore, e in alto al gran passaggio
 la tua falange spieghi al vento i lini;
 per tuoi nocchier s'accordano i destini,
 Nettun sarà il pilota al gran viaggio.
 
 Vanne in Italia, ch'a te sol fa voti,
 per partorire alla tua prole i regni;
 la terra, e 'l ciel saranno angusti segni,
 le palme per capir de' tuoi nipoti.
 
 Or vigoroso movi e 'l core, e 'l piede,
 e da ceppi l'arbitrio discatena;
 del vano lagrimar chiudi la vena,
 così t'impon chi 'l tutto intende, e vede.   
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