Volgendo il ciel per l'immortal sentiero, le ruote dela luce alma e serena, un secolo di pace il Sol rimena sotto il Re novo del Romano Impero. Su, mi si rechi ormai del grand'Ibero profonda tazza, inghirlandata e piena che, correndomi al cor di vena in vena, sgombri dall'alma ogni mortal pensiero. Venga la nobil cetra: il crin di fiori cingimi, o Filli: io ferirò le stelle cantando del mio Re gli eccelsi allori; e voi che per beltà, Donne e Donzelle, gite superbe d'immortali onori, movete al mio bel suon le piante snelle.