Una donna fra l'altre honesta e bella Vidi nel choro di bellezza adorno; L'armi vibrar mover il piede intorno, Feritrice d'amor, d'amor rubella. Uscian dal caro viso aure e quadrella E'n quella notte, che fe invidia e scorno Col sol de suoi belli occhi al chiaro giorno; Si rese ogn'alma spettatrice ancella. Non diede passo all'hor che non ferisce, Ne girò ciglio mai che non sanasce, Ne vi fu cor che 'l suo ferir fugisce. Non ferì alcun che risanar bramasce, Né fu sanato alcun che non languisce, Né fu languente alfin che non l'amasse.