Non si levava ancor l'alba novella né spiegavan le piume gli augelli al novo lume, ma fiammeggiava l'amorosa stella, quando i duo vaghi, e leggiadretti amanti, ch'una felice notte aggiunse insieme, come Acanto si volge in vari giri, divise il novo raggio; e i dolci pianti nell'accoglienze estreme, mescolavan con baci e con sospiri mille ardenti pensier, mille desiri. Mille voglie non paghe, in quelle luci vaghe, scopria quest'alma innamorata, e quella. E dicea l'una sospirand'allora: anima, a dio, con languide parole. E l'altra: vita, a dio, le rispondea, a dio, rimanti. E non partiansi ancora inanzi al novo sole, e inanzi a l'alba che nel ciel sorgea, e questa e quella impallidir vedea le bellissime rose ne le labr'amorose, e gl'occhi scintillar come facella e come d'alma che si part'e svella, fu la partenza loro: a dio che part'e moro, dolce languir, dolce partita e fella.