Movete al mio bel suon le piante snelle, Sparso di rose il crin leggiadro e biondo. E, lasciato dell'Istro il ricco fondo, Vengan l'humide ninfe al Ballo anch'elle. Fuggano in si bel di nembi e procelle. D'aure odorate el mormorar giocondo Fatt'eco al mio cantar, rimbombi il mondo L'opre di Ferdinando eccelsi e belle. Ei l'armi cinse, e su destrier alato Corse le piaggie, e su la terra dura La testa riposo sul braccio armato. Le torri eccelse e le superbe mura Al vento sparse, e fe' vermiglio il prato, Lasciando ogni altra gloria al mondo oscura.